Il bullismo alla scuola dell’infanzia
Purtroppo è possibile parlare di bullismo già dalla scuola dell’infanzia e già in questi primi anni di vita sociale dei bambini possono verificarsi episodi di bullismo. Ovviamente è tutto commisurato all’età dei bambini. Per i maschi sicuramente è una questione fisica: calci, pugni e quant’altro. Spesso ci sono le offese verbali ma solitamente dopo una bella zuffa tutto torna come prima e si rimettono a giocare insieme. Per le femmine invece la cosa è più marcata da un punto di vista psicologico. Intorno al secondo anno iniziano a formarsi i gruppetti e c’è quello che vuole dominare sugli altri. Iniziano con il negare l’uso dei giochi alle altre bambine, a ridere dei loro vestiti o del loro aspetto fisico e le prendono in giro con nomignoli all’apparenza innocenti ma in realtà molto offensivi per una bambina così piccola. Ovviamente esistono anche bambine più violente e maschi più introspettivi, dipende dal carattere. Sicuramente è facile notare quali potrebbero essere le vittime perché si nota già chi ha la tendenza a non reagire alle provocazioni e che quindi è più soggetto ad essere preso di mira. Poi si notano anche i più peperini che devono essere contenuti ed educati a trattare gli altri con rispetto. È un lavoro molto importante che deve essere fatto in tandem, scuola e genitori. Per evitare questi atteggiamenti presenti già a queste età sarebbe bene che un genitore guardi e ed ascolti i propri figli, a volte il bullismo nasce da un desiderio di maggiore attenzione. Altre volte invece è una questione di carattere ed è più difficile da contrastare ma non impossibile. Interagire con gli insegnanti, è la cosa più importante in assoluto e quello che si può fare è trovare delle soluzioni e delle strategie per affrontare la questione:
Parlane insieme: è importante far capire al bambino che non lo puoi aiutare se non sai esattamente come stanno le cose. Ascolta senza giudicare, rimanendo calmo…e ricorda che ci sono sempre due lati della medaglia.
Parlane con le maestre: racconta loro quanto ti ha detto tuo figlio e verifica che sia andata veramente così. Chiedi conferma degli atteggiamenti che loro hanno tenuto (sia con tuo figlio che con “gli aggressori”), in modo che il loro atteggiamento verso l’accaduto e il tuo siano in linea e coerenti. Richiedi poi un colloquio dopo qualche giorno, in modo da sentire come sta andando. Non esitare a farti spiegare come hanno preso in mano la situazione.
Lavorate insieme: se il problema persiste, incontra le maestre per trovare una strategia per proteggere tuo figlio e aiutare “gli aggressori”. Ricordati infatti che anche “gli aggressori” sono comunque bambini piccoli, che vanno aiutati a gestire le loro emozioni.
La cosa migliore è incoraggiare una nuova amicizia. Cerca di trovare un bambino della scuola materna che piaccia a tuo figlio e invitalo spesso a casa vostra a giocare. Cerca quindi di conoscere i suoi genitori, in modo che a volte anche tuo figlio vada da loro a giocare. È importante che tuo figlio non stia isolato, perché i “solitari” sono sempre bersagli più facili. Un nuovo “migliore amico” sicuramente aiuterà ad evitare questa situazione.
Mary Merenda
Insegnante di scuola dell’infanzia