Investimenti sostenibili: un falso mito?

Difficilmente abbiamo associato il termine investimenti e l’aggettivo “sostenibili”. Eppure esistono anche modi per investire sostenibilmente e non sono neppure così recenti come potremmo immaginare (le prime prove della loro esistenza risalgono al XVII secolo). Innanzitutto c’è da precisare che con il termine investimenti sostenibili ci si riferisce a quegli investimenti che coniugano obiettivi finanziari ad obiettivi di carattere sociale e/o ambientale. Un esempio? Esistono dei fondi comuni di investimento (ossia fondi che raccolgono il denaro di molti investitori e poi si occupano di reinvestirlo) che si danno un regolamento che non consente loro di acquistare azioni o obbligazioni di società che operano nel settore delle bevande alcoliche o della pornografia. E questo è solo uno degli esempi. Nel corso degli anni sono anche nate organizzazioni ed associazioni che si occupano di definire princìpi guida per gli Enti che desiderano cimentarsi nel mondo degli investimenti sostenibili, anche le Nazioni Unite hanno preso parte al processo di definizione di sei princìpi che dovrebbero chiarire in quale modo investire sostenibilmente.

Sono anche redditizi? Quando si fa un investimento, implicitamente si desidera un certo ritorno economico. La “profittabilità” è proprio una delle maggiori critiche che viene volta nei confronti degli investimenti sostenibili perché erroneamente si pensa che tutto ciò che è sociale non sia in alcun modo redditizio. Esistono, al contrario, numerose prove che attestano che gli obiettivi sociali e/o ambientali si possono perfettamente coniugare con la redditività di un investimento. Come? Si è tendenzialmente esposti a minori rischi. Il disastro di Fukushima ha provocato notevoli danni alle società impegnate nel settore dell’energia nucleare e, dunque, ha generato delle perdite finanziarie per coloro che vi avevano investito. Un investitore sostenibile, invece, prediligerà le energie rinnovabili e sarà perciò poco esposto a questo genere di rischi. Inoltre, aziende che, a titolo di esempio, prestano molta attenzione alla salute dei dipendenti e alla qualità dell’ambiente lavorativo godono anche di migliore reputazione e hanno modelli di business più sostenibili nel tempo. Se i lavoratori sono soddisfatti delle loro condizioni lavorative, saranno poi più inclini ad impegnarsi nel lavoro.

Se gli investimenti sostenibili riescono ad ottenere benefici sia sociali e/o ambientale e ad essere contemporaneamente redditizi, come mai sono così poco sviluppati, soprattutto in Italia? Molto è da ricondurre alla mancanza di un’adeguata comunicazione perché in molti non sanno della loro esistenza. Inoltre, in molti ritengono che non siano redditizi per l’investitore. Per questo è importante far conoscere cosa sono, come si può investire in maniera sostenibile, quali sono i vantaggi e sollecitare la nascita di una cultura dell’investimento sostenibile. Mi auguro di avere sollecitato qualche forma di curiosità al riguardo e concludo con una frase di Mahatma Gandhi sul capitale che ritengo essere emblematica per la questione esposta: “Il capitale non è malvagio in sé; è il suo uso sbagliato che è malvagio. Il capitale, in una forma o un’altra, sarà sempre necessario.”

Chiara Giraldi

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