L’utilizzo dell’ipnosi in psicoterapia
Al di là di quello che sono le credenze comuni e quello che il cinema, la tv e la storia hanno finito con il creare sull’ipnosi, nell’ipnosi non c’è niente di magico, soprannaturale o miracoloso.
In realtà, si tratta di un fenomeno frequente di cui ognuno di noi fa esperienza, spesso senza averne consapevolezza, nel suo vivere quotidiano e, in particolare, nelle relazioni con gli altri o nei momenti in cui il nostro vivere frenetico rallenta permettendoci di stare soli con i nostri pensieri ed emozioni. Proviamo a definire meglio cos’è l’ipnosi e quali sono le sue principali caratteristiche:
- può presentarsi spontaneamente, se siamo, ad esempio, impegnati in attività monotone e ripetitive (come ad esempio la famosa ipnosi dell’automobilista in autostrada), oppure assorbiti nel ricordare, immaginare o creare qualcosa.
- può essere provocata da altri in noi, normalmente attraverso stimoli visivi, uditivi o tattili.
- oppure possiamo produrla da soli in noi stessi se ci siamo allenati a questo.
Ma che cos’è allora l’ipnosi? L’ipnosi è uno stato di coscienza particolare durante il quale è possibile apprendere inconsciamente nuovi modelli mentali, affettivi ed emotivi che portano alla modificazione dei comportamenti inadeguati e alla cura dei disturbi psicosomatici. Durante l’ipnosi si rimane sempre coscienti solo che si percepisce con un diverso stato di conoscenza, viene cioè accentuata l’attenzione e la percezione per quanto concerne i fenomeni emotivi, affettivi e psicosomatici. La persona è tutta concentrata dentro se stessa, tutto ciò che è esterno e che circonda la persona in stato d’ipnosi non la interessa. Una cosa importante da ricordare però è che durante l’ipnosi non si dorme. Altra cosa che va sottolineata è come la persona possa entrare in ipnosi solamente se lo vuole altrimenti non succede nulla, così come va precisato che durante la trance ipnotica non si può chiedere alla persona di fare cose che vanno contro la sua volontà, che siano lesive della su dignità (come spogliarsi, imitare animali ecc.) o che la possano mettere in pericolo o farle del male.
Per capire se una persona è davvero o no in ipnosi va osservata mentre è seduta sulla poltrona in quanto si manifestano dei segni fisici tipici:
- la testa in genere è piegata da un lato;
- la persona inizia a deglutire;
- anche se le palpebre sono chiuse si vedono gli occhi che si muovono come quando si fanno i sogni;
- la persona è rilassata e le braccia possono essere penzoloni.
Tendenzialmente tutte le persone sono ipnotizzabili con l’eccezione delle persone con grosse difficoltà di instaurare una relazione (persone con gravi disturbi dell’attenzione o di tipo psichiatrico, e chi ha un basso quoziente di intelligenza o ha subito traumi cerebrali che ne abbiano compromesso le funzioni psichiche).
Il fatto stesso di entrare in ipnosi risulta essere benefico sia per l’organismo, sia sul piano emotivo. Indagini condotte dopo una seduta ipnotica hanno dimostrato che, anche se non viene data nessuna suggestione specifica, l’individuo prova uno stato di rilassatezza, buonumore, entusiasmo, lucidità mentale e in generale una condizione di benessere.
L’ipnosi può sostituire o quantomeno accelerare o potenziare qualsiasi tipo di “guarigione” psicologica. Con l’ipnosi si trattano con ottimi risultati soprattutto: attacchi di panico, ansia, stati malinconici o depressivi (si lenisce la sofferenza psichica e si migliora l’umore dell’individuo), disturbi psicosomatici come mal di testa, gastrite, contratture muscolari, eczemi e altri problemi della pelle. Con questo strumento inoltre si possono rendere più rapide e mirate tecniche come la risoluzione di traumi emotivi (anche rimossi, cioè di cui l’individuo ha perso consapevolezza), il trattamento di fobie, ecc.
Dott.ssa Susie Baldi
Psicologa/Psicoterapeuta