Il tasso d’interesse sui finanziamenti
Quando andiamo in banca, in una finanziaria oppure acquistiamo un’auto o un elettrodomestico a rate, la prima cosa che solitamente andiamo a verificare è il tasso d’interesse che andremo a pagare sulla somma presa in prestito: bisogna però stare attenti ad individuare il reale costo complessivo del finanziamento, includendo tutte le spese che gli istituti di credito aggiungono al tasso d’interesse previsto.
La stessa riflessione va fatta quando confrontiamo due diverse offerte di finanziamento, per capire quale sia la più conveniente. In entrambe le situazioni ci troviamo di fronte a due indicatori che esprimono diversi contenuti: il TAN e il TAEG (chiamato anche ISC).
La sigla TAN è l’acronimo di tasso annuo nominale ed esprime esclusivamente il tasso d’interesse che andremo a pagare sulla somma presa in prestito; si tratta quindi di un indicatore utile a calcolare soltanto la misura degli interessi che gravano sul prestito. Tale tasso non esprime però il costo totale del finanziamento, in quanto coloro che ci concedono il prestito aggiungono varie spese che non sono incluse nel TAN, ad esempio le spese apertura pratica, le spese di incasso sulle rate, l’assicurazione del credito o l’assicurazione sulla vita.
Alcuni di questi costi sono dovuti in ogni caso, altri sono facoltativi e possono variare in base alle condizioni offerte dagli istituti di credito. Tali spese però, aggiungendosi al tasso d’interesse richiesto, fanno lievitare il costo globale del prestito. Il totale dei costi viene espresso dal TAEG, acronimo di tasso annuo effettivo globale, chiamato anche ISC (indicatore sintetico di costo).
Quindi il TAEG misura il tasso effettivo globale del prestito, considerando tutte le eventuali spese accessorie, oltre al tasso d’interesse, ed è per questo che è molto utile prendere questo indicatore come parametro per valutare la convenienza o meno di un prestito e confrontarlo con differenti offerte. Esso rappresenta il costo effettivo dell’operazione espresso in percentuale ed è stato introdotto dalla direttiva europea 90/88/CEE; dal 1° giugno 2011 il calcolo comprende anche gli oneri fiscali, ad esempio l’imposta di bollo sui contratti. Quindi: TAN + spese di istruttoria e documentazione + Spese gestione pratica + assicurazioni + bolli= TAEG!
Daniela Bresciani